lunedì 8 febbraio 2016

Francesco de Marchi e le navi di Nemi


mario cianchi
Le macchine di Leonardo
Becocci Editore
Firenze 1984

le invenzioni

Il mito di Leonardo anticipatore geniale di tutte le scoperte e le invenzioni del nostro tempo nasce dalla sua stessa misteriosa figura e, comprensibilmente, dalla prima, spontanea considerazione di chiunque si trovi di fronte ai disegni tecnologici o ai modelli delle sue macchine. La propaganda del “genio italico”, avviata con l’esposizione leonardesca di Milano del 1939, vi ha poi contribuito in maniera determinante insieme al più recente confezionamento di un’immagine commerciale che ha avuto un indiscusso successo tra il grosso pubblico.
In realtà non si può dire però che tutte le macchine e le “invenzioni” di Leonardo sono il prodotto del suo genio originale e fecondo; e per convincersene basterà leggere quanto Ruggero Bacone scriveva in pieno xiii secolo nella lontana Inghilterra: «... si possono costruire mezzi per navigare senza rematori, sì che navi grandissime fluviali o marittime possano correre guidate da un solo nocchiero più velocemente che se fossero piene di uomini. Si possono poi costruire carri che si muovano senza cavalli, per una forza mirabile. E penso che di questo genere fossero quei carri falcati con i quali combattevano gli antichi. Si possono poi costruire macchine per volare, fabbricate in maniera che l’uomo, stando al centro della macchina, la manovri con qualche congegno che permetta alle ali costruite ad arte di battere l’aria come fanno gli uccelli quando volano. E così pure si può costruire un argano di piccole dimensioni che possa alzare ed abbassare pesi quasi infiniti... si possono anche costruire congegni per camminare sui mari e sui fiumi, e toccarne addirittura il fondo senza correre alcun pericolo. E di questi strumenti fece indubbiamente uso Alessandro Magno per esplorare il fondo marino, secondo quanto narra l’astronomo Etico. È infatti cosa indubitabile che tali strumenti furono già costruiti nell’antichità e vengono costruiti anche oggi, eccetto quel solo strumento per volare che né io né gli altri uomini che conosco hanno mai visto. Ma conosco però un sapiente che ha tentato di realizzare anche questo strumento. Di tali congegni, possiamo costruirne una quantità quasi infinita, come ad esempio ponti che vengono gettati sopra i fiumi senza bisogno di pilastri o sostegni di alcun genere, e macchine ed invenzioni finora sconosciute».
Tutte le macchine, tutte le “invenzioni” attribuite al genio di Leonardo vengono qui puntualmente descritte come appartenenti a una tradizione durata attraverso i secoli e, sulla scia della nuova tradizione brunelleschiana, certamente ancora viva e operante nella seconda metà del Quattrocento in esperti ingegneri come il Taccola, Buonaccorso Ghiberti e Francesco di Giorgio Martini. I trattati militari, gli “zibaldoni” di conoscenze tecniche e meccaniche, che questi redigevano con l’accompagnamento di illustrazioni spesso rozze ma efficaci, circolavano con grande fortuna, e in numero sicuramente assai superiore a quelli pervenutici, al tempo di Leonardo che li aveva copiati e studiati come dimostrano certi suoi appunti e memorie.

Insomma si dovrà prendere coscienza, una volta per tutte, che i disegni tecnologici di Leonardo dipendono spesso dalla lettura di libri e manoscritti altrui e, in particolare, dall’osservazione dell’attività che si svolgeva nelle botteghe o dallo scambio di idee con studiosi e tecnici del suo tempo. Per concludere che, sì, la sua opera di meccanico ed ingegnere è, per vastità e profondità d’esperienza, davvero unica e, talvolta, precorritrice ma non certo, come si vorrebbe, un frutto solitariamente maturato nel deserto.

L'intera monografia si legge
- e si può scaricare in formato pdf -
a questo indirizzo:

1891 - De Fabriczy. Il Libro di Antonio Billi e le sue copie

Cornelio De Fabriczy. Il Libro di Antonio Billi e le sue copie nella Biblioteca Nazionale di Firenze.  
[in] Archivio storico italiano fondato da G. P. Vieusseux e continuato a cura della R. deputazione di storia patria per le provincie della Toscana e dell’Umbria. Quinta serie. Tomo vii. Anno 1891. In Firenze, presso G. P. Vieusseux, coi tipi di M. Cellini e C., 1891.

Lo scritto integrale è scaricabile qui:








domenica 7 febbraio 2016

1872 - MILANESI, Documenti inediti risguardanti Leonardo da Vinci


Gaetano Milanesi
Documenti inediti risguasdanti Leonardo da Vinci

[in] Archivio storico italiano fondato da G. P. Vieusseux
e continuato a cura della R. deputazione di storia patria
per le provincie della Toscana e dell’Umbria.
Quinta serie. Tomo xvi. Anno 1872.
In Firenze, presso G. P. Vieusseux,
coi tipi di M. Cellini e C., 1872,
pp. 219-230

La
Breve vita di Lionardo da Vinci
scritta da anonimo del 1500
è scaricabile qui:
Documenti inediti